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martedì 23 gennaio 2018

Gli strumenti per fare il video, 2


Nell'articolo precedente, si è raccontato come i bambini possono facilmente fare in prima persona della buone riprese video. Le semplici regole da seguire sono, in sintesi:
  • tenere sempre ben ferma la videocamera, anche quando la si muove
  • fare riprese brevi, e alla fine di ogni "frase", staccare
  • prima di ricominciare, cambiare il punto di vista.
In questo modo, il girato avrà facilmente un suo aspetto dignitoso anche senza montaggio (che però in ogni caso, per un prodotto finale presentabile, ci vuole).

Poi si è accennato al fatto che alcuni strumenti abitualmente usati per le riprese video, in particolare le macchine fotografiche, presentano problemi nella cattura del sonoro. Ma in generale è l'ambiente scolastico in sé – cioè il luogo più naturale dove i bambini possono girare i loro film – ad essere rumoroso (i corridoi), rimbombante (le palestre) e anche nell'aula momentaneamente più silenziosa (l'attenzione all'attività può fare miracoli) ci sarà sempre qualcuno che non sta fermo nel banco e i rumori delle sedie sul pavimento sono micidiali.
Purtroppo solo le videocamere di un certo livello e le fotocamere reflex hanno l'attacco per le cuffie audio, così come per un microfono esterno direzionale che – ne esistono di buoni a prezzi non proibitivi – può migliorare drasticamente la qualità del parlato. Dal punto di vista dei bambini poi, per cui la "rappresentazione" come un gioco di quello che stanno facendo conta come e più dell'azione stessa di fare il video, mettersi le cuffie e stare attenti al sonoro è altrettanto importante che osservare le inquadrature dentro il display, così come potrebbe esserlo – ma in questo caso si va oltre una pur buona dotazione amatoriale – il tenere a mano un microfono professionalmente appeso a una "giraffa". Quest'ultima operazione si può simulare evitando di agganciare il microfono esterno all'apposita staffa sulla macchina da ripresa e dandolo in mano a un bambino, che lo deve poi puntare in accordo con la direzione dell'obiettivo. Dal punto di vista della motivazione e del "gioco", è certo molto più coinvolgente e appagante che fare le riprese con un telefonino.

Tra gli accessori, sottovalutato da molti, il treppiede con una testa video fluida e apposita manopola da usare per le panoramiche - può fare la differenza nei nostri video dall'invedibile al quasi professionale. Anche se le macchine di oggi sono spesso molto leggere, anche solo per sostenere un telefonino – per cui esistono pratici ed economici adattatori a molla - serve un aggeggio stabile, con i piedini ben piantati per terra che consenta movimenti esatti e armonici. Anche senza andare su prodotti di gamma medio-alta con testa intercambiabile, vale la pena davvero in questo caso di spendere qualche euro in più (non tanti, comunque), tenendo conto che un buon treppiede dopo dieci anni è praticamente ancora nuovo.

Il montaggio è la grammatica del video, che consente alle nostre produzioni di andare oltre le frasi sconnesse per comporre discorsi compiuti, con un loro senso. E non si fa con un telefonino!
Tagliare e incollare seriamente un video vedendolo in un monitor di 5 pollici o poco più è un'impresa impossibile, nonché uno strazio per gli occhi di chiunque e, anche se esiste software per smartphone e tablet, in certi casi decente, eventualmente utile per operazioni al volo o di emergenza, per fare un montaggio vero occorre un computer, possibilmente collegato a un monitor di grandi dimensioni, anzi meglio due, uno da cui si comanda il programma e l'altro per vedere il video a tutto schermo. Il tutto è molto più tranquillo di quanto non si creda, dato che si può utilizzare anche un comune televisore, collegato con un cavo HDMI.
Software di montaggio potenti e completi gratis – come per l'ufficio e la grafica sono Open e Libre Office o GIMP – a parte il buon vecchio iMovie di Apple (che non si può dire “migliorato” con gli anni!) non ce n'è. L'equivalente gratuito sul versante Microsoft, Movie Maker, non è più fornito insieme con Windows 10, si può comunque ancora scaricare, ma personalmente lo trovo piuttosto povero.
Ho provato poi diversi programmi indicati qui e là come “gratis” che, o non lo sono davvero, o offrono prestazioni decisamente limitate, o sono comunque poco utilizzabili dai non esperti. Senza per forza rivolgersi a software professionale, come Adobe Premiere, Vegas Pro (ex Sony), Magix Pro, o Final Cut sui Mac, ci sono però diverse applicazioni che costano qualche decina di euro e che permettono la realizzazione facile e intuitiva di montaggi di grande qualità, con tante piste audio e video, titoli, transizioni, elaborazioni di ogni tipo ed effetti speciali che solo pochi anni fa erano impensabili fuori dalle grandi case di produzione. Provandoli anche solo in alcune delle loro funzioni, anche i bambini facilmente ritrovano gran parte della cultura televisiva latente che proviene dalla loro comunque grande esperienza di telespettatori e possono toccare con mano cosa vuol dire essere “dall'altra parte”, quella dei produttori di informazione. Cosa che con software di puro taglia e incolla, oppure troppo “automatici”, non succede.
Si può scegliere tra programmi appositamente prodotti per il mercato amatoriale (Pinnacle Studio, Corel Video Studio), e versioni ridotte di programmi professionali (Premiere Elements, Magix Video Deluxe, Vegas Movie Studio), che più o meno si equivalgono, dipende anche dai gusti. Un caso a parte è Hit Film Express, un software dall'impostazione piuttosto professionale, gratuito nella versione di base, molto interessante, forse non del tutto intuitivo per i neofiti, ma a mio pare da provare senz'altro. Si può espandere inserendo a pagamento uno per uno una serie numerosa di moduli – ma per avere in mano già un buon programma bastano una ventina di euro - che tutti insieme fanno Hit Film Pro.
Altra finestra gratis sulle produzioni video professionali, soprattutto sulle operazioni che si possono effettuare sul colore (e ci si potrebbero inventare sopra unità didattiche entusiasmanti, che aprirebbero mondi di immaginazione e conoscenza ai ragazzi!), è Da Vinci Resolve, anche se personalmente l'ho provato finora meno di quello che avrei voluto, per problemi subentrati con al mio hardware datato.

martedì 16 gennaio 2018

Gli strumenti per fare il video, 1

Di questi tempi sono due i progetti in cui sono impegnato, per cos¡ dire tangenti e complementari, che vedono protagonisti i bambini come produttori di informazione: Lo Sguardo dei Bambini sul Mondo, che sta partendo proprio ora, con già la collaborazione di numerosi soggetti a livello internazionale, e Il Museo Virtuale dei Piccoli Animali, che esiste da alcuni anni come attività su base più o meno volontaria, e che si vorrebbe presto pure rilanciare questa volta in modo continuo e professionale.
In comune, hanno l'utilizzo attivo della tecnologia, in maniera diretta da parte dei bambini, oppure gestita da adulti che si mettono direttamente al servizio dei bambini o che collaborano fattivamente con loro, su un piano si potrebbe dire di parità. Cioè tutti, ognuno per la sua parte, imparano e insegnano qualcosa, e insieme si produce. I bambini ci mettono in più la vitalità e la capacità di giocare con entusiasmo e curiosità e gli adulti l'esperienza e la perizia tecnica. Poi, dato che ci divertiamo tutti molto e i mezzi di oggi si possono usare anche in modo molto istintivo, può succedere che qualche adulto a volte sia più bravo a giocare dei bambini, e che dei bambini trovino soluzioni tecniche, con la videocamera o il computer, a cui i loro maestri adulti non avrebbero mai pensato.

L'informazione che facciamo si basa soprattutto sullo strumento video, usando attrezzi non professionali – li mettiamo nelle mani direttamente dei bambini, anche senza istruzioni preliminari - che però consentono una qualità decisamente buona, comparabile con quella di molte produzioni che si vedono al cinema, in TV e sul web. E siccome le suggestioni del mercato arrivano spesso frenetiche e confuse, qui diremo alcune cose sulle macchine che usiamo, sperando di fornire informazioni utili a chi, accingendoci a realizzare per esempio un audiovisivo scolastico, a volte si accontenta di soluzioni improvvisate e di risultati mediocri, ignorando che con un minimo di attenzione e cura anche chi è alle prime armi può realizzare produzioni più che dignitose, in grado di essere proposte a un pubblico vero, oltre la consueta benevolenza e pazienza di genitori, nonni e amici.

A parte la disponibilità pratica, i gusti e le scelte individuali e oltre l'adeguamento acritico ai luoghi comuni, ci sono alcuni criteri che andrebbero tenuti presenti, per valutare gli strumenti con cui effettuare le riprese, tenendo presente che, da quando le memorie allo stato solido hanno sostituito pellicole e nastri, le macchine per il video possono ormai assumere qualsiasi forma. Qui di seguito ci riferiamo a videocamere tradizionali, fotocamere, smartphone e tablet. Non prendiamo in considerazioni altri strumenti, che servono pure a fare video, ma più particolari, come le web cam e le action cam.

Ergonomia: come le macchine si tengono in mano. Una videocamera “tradizionale” si impugna in modo saldo una mano sola, come si vuole, ha il display orientabile che consente un utilizzo a livello del suolo o tenendola con il braccio sollevato in alto o comunque anche molto lontano dal corpo, e ha l'attacco per essere posizionata su un treppiede. Una macchina fotografica, compatta o reflex, richiede l'uso delle due mani e se non ha il display orientabile limita fortemente il campo di visione; sono ottime con l'uso del treppiede. Un telefonino o un tablet vanno comunque impugnati con due mani (orizzontalmente, per favore, dato i video vanno poi su uno schermo TV!), consentono scarse possibilità di movimento e più facilmente rischiano di cadere. Se per i telefoni esistono semplici e economici adattatori per l'uso con un cavalletto o supporti  (riprese mosse e tremolanti, anche se le abbiamo fatte noi, sono sempre comunque molto fastidiose!), con i tablet si possono fare solo riprese a mano (e allora staccare quando si incomincia a tremare troppo!)

Versatilità: possibilità di usare la stessa attrezzatura per fare cose diverse. Le videocamere montano obiettivi zoom ottici molto spinti (dello zoom digitale, in generale, meglio non fidarsi troppo!), possono essere usate anche per scattare fotografie e consentono riprese dal grandangolo macro attaccato alla lente (molto utile per esempio se inquadriamo insetti) fino al super teleobiettivo (che però oltre certe focali andrebbe usato con un treppiede, pena riprese invedibili con effetto terremoto); hanno un microfono incorporato di discreta qualità. Lo stesso per quanto riguarda l'obiettivo le fotocamere cosiddette “bridge”, che ormai tutte consentono video in hd e che però sono generalmente carenti quanto a cattura del sonoro. Tra le compatte, che pure ormai vanno bene anche per i video, solo alcune hanno il super macro e lo zoom ottico è meno spinto. Con le fotocamere reflex, per il macro e il super tele occorre cambiare l'obiettivo. I telefonini e i tablet non hanno il super macro e lo zoom, solo digitale, se esiste è molto limitato; discrete, in diversi casi, sono le prestazioni sonore.

Qualità video. Non dipende dalla quantità di megapixel del sensore (per il video se ne usano molto meno che per le fotografie), ma dagli obiettivi e anche dal software che sovraintende all'acquisizione di immagini. Da questo punto di vista, le macchine fotografiche reflex non hanno rivali (se non alcune videocamere consumer di fascia alta, dotate a volte di tre sensori separati, uno per ogni colore primario, o di tipo professionale, e che comunque non reggono quanto a qualità degli obiettivi). Telefonini e tablet, in grado a volte anche di riprendere in 4K, sono dotati comunque di obiettivi molto piccoli, buoni per le riprese in piena luce, molto meno quando le condizioni di visibilità cominciano a farsi scarse (anche se in fotografia a volte il flash fa miracoli!)

Qualità audio. Per come sono progettate, le videocamere hanno sempre un discreto, a volte molto buono microfono incorporato zoom, stereo o addirittura 5 +1. Solo quelle di fascia alta hanno però l'attacco per un eventuale microfono esterno, che è considerato un accessorio praticamente indispensabile per le fotocamere reflex, i cui microfoni incorporati difficilmente sono al livello della qualità delle immagini. Scarsa di solito la qualità audio delle fotocamere compatte e bridge in particolare, disturbate dal rumore dello zoom motorizzato che, in ambienti silenziosi, facilmente emerge in modo fastidioso, mentre telefonini e tablet non hanno di questi problemi e, se dotati di microfoni e software di qualità, restituiscono un sonoro stereo più che discreto.

continua...

martedì 24 gennaio 2017

Elogio della videocamera

Oggi le videocamere amatoriali sono quasi scomparse dai negozi, perché la gente non le usa più. I dilettanti evoluti e anche molti professionisti usano le macchine fotografiche reflex, mentre tutti gli altri fanno i video con i telefonini, per lo più tenendoli verticali, in modo da non correre il rischio di confondere le loro produzioni amatoriali con quelle "vere"! Poi ci sono le action cam, da montare sulla mountain bike, il casco della moto, la prua della Bugatti d'epoca alla Mille Miglia, o da appendere a un drone professionale. E i droni economici e giocattolosi, se pur più sensibili ai colpi di vento, già te li vendono con una leggera e discreta telecamerina, che per pochi euro in più puoi direttamente controllare dallo smartphone o dal tablet, che fanno da monitor e telecomando insieme.

Tecnicamente, da quando le memorie allo stato solido hanno sostituito nastri magnetici e pellicole, la forma dell'aggeggio non è più legata al supporto di memoria. Curiosamente però le macchine fotografiche reflex continuano però ad essere esteriormente molto simili alle loro antenate a 35mm, la qual cosa, rispetto alla videocamere propriamente dette, quando si fa un video presenta lo svantaggio, dal punto di vista dell'ergonomia e della maneggevolezza, di doverle tenere sempre con due mani.

Per chi lavora poi per esempio nella scuola e con i bambini, per chi ha bisogno di frequenti inquadrature rasoterra, sopra la testa o negli angoli, alla ricerca di punti di vista particolari (che per i ragazzi sono interessanti) o di insetti o ragni che non ci stanno a mettersi proprio davanti a noi in posa, avendo in mano un oggetto leggero che si può impugnare saldamente come si vuole, una videocamera è senz'altro più versatile di una reflex, permette di passare dal panorama al super macro senza cambiare obiettivo, ha sempre un schermo orientabile (disponibile sulle reflex solo a un certo livello), ha un microfono incorporato di solito più che soddisfacente, con un rumore di fondo limitato (non obbliga cioè all'uso di un ulteriore microfono esterno), si può dare con più tranquillità direttamente in mano ai ragazzi e, particolare non da poco, costa molto di meno.
Questo ovviamente se non ci serve una qualità video di livello superiore, perché in quel caso il discorso si ribalta, dove sono le reflex a costare meno delle videocamere professionali.

Data la diffusione ormai capillare delle macchine per fare il video, per qualsiasi "film" si realizzi per esempio in una scuola, facilmente si possono utilizzare contemporaneamente molte macchine diverse - come una volta era possibile solo nelle produzioni importanti – mettendo assieme videocamere, macchine fotografiche, telefonini e altro.
Le action cam sono spettacolari, alcune piuttosto convenienti dal punto di vista economico, ma hanno obiettivi super grandangolari che non le rendono indicate per riprese "normali".
I telefonini ormai possono fare di tutto, anche video in super alta definizione (K4), ma date le dimensioni ridotte degli obiettivi, hanno limitazioni nel macro e nello zoom.
Per mettere poi tutto insieme, anche programmi di montaggio economici hanno ormai la funzione "multicam", che permette di sincronizzare le riprese dei diversi dispositivi (ovviamente, se i telefonini sono tenuti verticali, ci sarà poi qualche problema di formato!)

Ieri, per il laboratorio "I film in tasca", con i ragazzi di Siena, ho portato anche una videocamera vecchia di 10 anni, di fascia media, non HD, ma che tra le sue diverse funzioni consente di realizzare riprese all'infrarosso. Abbiamo girato alcune scene al buio, ovviamente di genere horror, e poi le abbiamo scaricate sul computer dalla cassetta mini DV attraverso il cavo e l'interfaccia video firewire(altra cosa ormai scomparsa e quasi dimenticata da più, in questi tempi di obsolescenza ossessiva).
E il risultato, mischiando queste riprese con quella della videocamera HD, è stato decisamente interessante.

mercoledì 3 giugno 2015

Video cameras with “educational” effects

 DSCN7890.JPG
This text was published first on the platform My Blog on 9 September 2012. The video, on the same subject, was made later, in 2014

The children are watching in the screen other children playing with the “ball” effect of an old DV video camera. They were 6 year old and, perfectly according to the their deformed image in the electronic mirror, they put their faces exactly before the lens, so that they could move and say “hallo” and “meow” and do strange voices, laughing and amusing so much, but not loosing the “sense of framing”.
Easy, instant, perfect. The viewers children of today tell me: “We want to do the same!”
We are lucky: the 8 year old camera (a Canon MVX100i) had been broken, but then it was repaired and we can use it. As nowadays camera don’t have effects any more, because, some people say, you can apply them in post production! False! We can not mirror and adjust our actions effect in post production. Children can’t!

This is something important, in media education: a very easy, amusing, motivating way from the mere consume of TV to the ability of doing it, beyond canonical studying and learning, playing and “understanding” at once.
The following step, for us was to go on putting the camera on a tripod, watching at the perfect steady shots, before beginning to take it in hand. All with a sudden great, surprising quality. Children entered their media competences through the main door: managing effects, basing on their intuition, their body, their play. Yes, we can!
According to the “laws” of market digital gadgets are generally put and removed from devices following hypothetical trends and desires of the customers. No matter if the customers themselves do not actually have the time of testing and using them, even of realizing that they exist. So that up to date cameras have now for example GPS and YouTube direct options.
But, with HD and even 3D low cost devices, the “shooting” style of most of cameras and smartphones users, is just the same of their grand fathers with Super 8 film in the Seventies! That’s to say, in one word: unwatchable!
On the other side, “specific” users as for example teachers of the basic grades of school, never said their clear word about what could be useful in an “educational” video camera. A passive attitude in front of the established “professionalism”, an unlimited faith (or a complete disinterestedness) in new technologies…
To take and to use, to test devices with children and see what goes and what not… This is what we should do better, for the technological literacy of the new generations, that is still a matter of education, and not of market!