In questi tempi di
tecnologia di massa, uno dei problemi principali è che spesso
non si sa chi sa che cosa. I mezzi sono sempre più facili da “usare”
(cioè, hanno mille funzioni e uno magari ne impara tre, ma se
possiede l'ultimo modello si sente un drago della tecnologia) e ciò
che è intuitivo per alcuni a volte è incomprensibile per altri. Nel
complesso, subiamo la tecnologia più guidarla, e se no non
vivremmo in un mondo in cui è necessario bruciare le novità nel
giro di sei mesi per dare ad intendere a un pubblico composto in gran
parte di semi
analfabeti che si stanno apportando chissà quali
innovazioni.
Mi ricordo, a proposito
agli albori della cultura digitale, il mitico manuale di un
software per il mio glorioso home
computer. Nel menu delle applicazioni di una specie di
office, c'era un comando: «Manda
i file allo spooler».
E la domanda sorgeva spontanea: “Che cosa è lo spooler?”
Allora andavo a vedere nelle istruzioni, dove ti spiegavano così,
più o meno: “Se si fa clic sul comando “manda un file allo
spooler, il file viene inviato allo spooler”. Fantastico!
I manuali seguono
spesso logiche loro insondabili, e sono prodighi di
frasi come: "Inserire le batterie in modo che i poli coincidano con quelli indicati sul telecomando!"
Poi succede però che, a
chi si compra quel concentrato di tecnologia che sono le action
cam GoPro, tutto venga detto delle operazioni
preliminari, tranne come staccarle dal piedistallo! Sono lì
belle, minuscole e per questo probabilmente un po' fragili nella loro
elegante confezione – espositore.
Citazione,
da quella fantastica piazza virtuale di muta collaborazione che può
essere il web:
“Ahahahahaha, non sai i problemi che avuto io per aprire il case :D
Comunque ha un attacco a molletta. Devi premere forte le due alette che stanno dietro senza avere paura di romperle. Quando le avrai premute spingi tutta la videocamera in avanti facendola scivolare sulla base, ed il gioco sarà fatto”!
Comunque ha un attacco a molletta. Devi premere forte le due alette che stanno dietro senza avere paura di romperle. Quando le avrai premute spingi tutta la videocamera in avanti facendola scivolare sulla base, ed il gioco sarà fatto”!
Poi, si tratta anche di
capire il significato della parola “accendere” che, così
nel manuale come nelle molteplici recensioni della GoPro
4 Session, cubo piccolissimo e molto bello (non sarà la
migliore della famiglia come prestazioni, ma in quanto a estetica è l'unica
che non sembra una specie di Frankenstein!), dai comandi ridotti
all'osso, viene riferita solo al tasto grande, l'unico
immediatamente visibile, più o meno in questi termini:
«Schiacciandolo
si
accende,
fa tre bip e comincia a registrare; schiacciandolo di nuovo smette
di registrare a automaticamente si spegne».
E
per le regolazioni, i
“menu”
richiamabili dall'altro tastino
minuscolo sul retro?
Bisogna forse schiacciarlo veloci come un lampo durante i tre bip
iniziali, o ancora più svelti alla fine di una ripresa, così che si
ricordi le impostazioni la prossima volta che la “accendiamo”?
Cosa da crisi di nervi! O che forse,
quando ti scrivono: “premi il pulsante info-wireless", si
intende che lo si può fare a macchina “spenta”?
Magari non sarebbe inutile informare più
chiaramente che
anche schiacciando il
tastino piccolo la GoPro Session si
accende, mostrando
le possibili impostazioni che poi si selezionano col tasto grande, e
consentendo anche di attivare
il wifi con cui può essere meglio comandata usando la relativa app,
dai telefonini Android, Apple o Windows.
A
questo punto, sullo app dello
smartphone troviamo
anche un tasto “spegni”. Ma anche dopo
lo spegnimento
il wifi vive e lampeggia,
in attesa di un eventuale
comando “riaccendi”.
Lui continuerebbe così all'infinito, se non si va ancora a pigiare
il tastino piccolo, fino a che non compare la scritta in inglese
“spegni il wifi”, Clic allora sul tasto grande, e la GoPro
Session si acquieta del tutto.
Anche
a questo, uno ci deve arrivare per
intuizione, oppure
andare alla sezione “risoluzioni di problemi:
“Come spengo la videocamera?”