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mercoledì 8 febbraio 2017

Le catene al collo nel gregge della "tecnologia"

Una volta era semplice. Non volevi ricevere chiamate o SMS mentre dormivi, o avevi il telefonino quasi scarico e non ti fidavi a lasciarlo attaccato alla corrente di notte perché non si sa mai il gatto ti poteva mordicchiare il filo, mettevi la sveglia e semplicemente lo spegnevi. Dopo di che, in quasi perfetto risparmio energetico (senz'altro più risparmio che doverlo tenere sempre acceso, come siamo costretti a fare oggi!), lui all'ora stabilita suonava. Con il "progresso tecnologico", questa cosa banale e che qualcuno magari trovava utile non si può più fare più. Perché?

Quando i telefonini servivano per telefonare
Se si pone la domanda, il solito saccente tecno entusiasta ovviamente non ti risponde (giratela come volete: non c'è una risposta!), ma ti rivolge un'altra domanda: "E perché mai uno dovrebbe usare la sveglia con il telefono spento?" accompagnandola probabilmente con una frase che è la madre di tutti gli integralismi: "Tanto, non lo fa più nessuno!"

Ora, le ragioni per cui a una nicchia magari ristretta di utenti la funzione sveglia a telefono spento potrebbe ancora interessare, vanno dallo sfizio personale all'emergenza assoluta (compresa la difficoltà di ricarica quando la porta USB fa le bizze!), ma l'altra domanda è semplice: se una funzione c'è, costa poco e qualcuno la usa, perché toglierla?

I computer da tavolo "all in one" di Apple e ora anche il Surface Studio di Microsoft non hanno più l'unità di lettura e masterizzazione ottica (così possono contendersi in una gara appassionante la palma dello schermo più sottile!). L' idea che propongono è che i dischi siano ormai obsoleti (e difatti nei negozi non si vedono più da tempo CD audio, DVD video, blu-ray... Non è che ci stiamo confondendo con le musicassette?) e il solito tecno entusiasta ti dice, con aria di sufficienza: “Io i CD non li uso da anni! Chi vuole, si compra un unità esterna!”
Ma, a parte che il masterizzatore esterno che pende mi rovina l'estetica di un oggetto in cui l'estetica è tutto, se mi serve e decido di aggiungerlo vuol dire che so già che cosa un computer può fare con un disco ottico. Ma il bello dei PC è (o forse lo era solo un volta?) che tu hai un aggeggio ricco di un insieme di possibilità pressoché infinite e che, a parte le cose che fai perché le devi fare o perché le fanno tutti, ce ne sono tantissime altre che puoi scoprire, esplorando, curiosando, giocando. È così che – per inciso - si sono formate intere generazioni che poi hanno fatto la storia dell'informatica, con quella spinta “dal basso” che ha determinato tra gli anni Settanta e Novanta un progresso che non avremmo mai avuto, se solo ci fossimo affidati ai piani e agli studi delle grandi aziende che allora avevano il dominio quasi assoluto del mercato, IBM e Microsoft.

Quando ai bambini si dava in mano il loro film, in DVD o VHS
Così oggi i dischi ottici nei PC non servono più perché sta tutto nel cloud (e per vedere il blu-ray che mi hanno regalato devo possedere l'apposito lettore da collegare al TV 4K: altri prodotti, altro mondo! Mentre ovviamente i video 4K fatti con il telefonino li giro rigorosamente in verticale, tanto vanno visti solo sul telefonino!) e le giovani generazioni che arrivano adesso possono bellamente ignorare che una volta i dischi ottici si potevano non solo vedere, ma aprire, frugare, rielaborare con un computer, e si perdono per sempre trent'anni di cultura digitale, in un tempo in cui la memoria si misura a terabyte, ma rigorosamente non deve andare più indietro degli ultimi sei mesi, e il passato è niente! E chi accetta questo trend, gente che sembra non saper distinguere tra un Macbook Air e un PC da tavolo, usa argomenti allucinanti: siccome Block Buster chiude negozi, allora i dischi ottici nei computer non interessano più a nessuno! Altro che integralismo islamico!

Le nuove Mercedes classe E non hanno la ruota di scorta, non hanno il ruotino, se buchi una gomma, arriva l'assistenza! Cercando in rete ho trovato un articolo divertente su questo nuovo “trend” e ho capito come funziona. Adesso so che con la mia nuova Mercedes classe E non viaggerò mai in un deserto Africano o nelle foreste del Borneo, ma sempre e rigorosamente solo in Germania!

Una volta si magnificava della tecnologia l'enorme ventaglio di possibilità che si aprivano per chiunque. Oggi, da alcuni anni, sta succedendo il contrario. Un sacco di funzioni che forse non interessano alla maggioranza, o che potrebbero non interessare, vengono semplicemente tolte, in modo che, invece di avere più possibilità di scelta, siamo tutti costretti ad adeguarci, a seguire il gregge, sempre più dipendenti dal pastore onnipotente e dai suoi cani. Non ci sono emergenze o casi particolari, scelte personali che tengano, c'è sempre meno, se uno non se la va proprio a cercare - ma allora deve sapere già, spsso oltre e contro un mercato orientato sempre più alla gran massa degli utenti modaioli e semi-analfabeti - la possibilità di configurare le macchine secondo i propri gusti, esigenze, curiosità. C'è un raggio di normalità stabilito da chi produce le cose e tu entro quello devi muoverti.
Altro che “on demand” e mercati di nicchia: è il trionfo assoluto e incontrastato della TV generalista!

Ah, per gli eventuali lettori senza troppo senso dell'umorismo (specie sempre più diffusa, che magari passa anche dal mio blog): quando scrivevo della “mia nuova Mercedes classe Estavo scherzando, non ho una Mercedes classe E!

venerdì 21 agosto 2015

Fotografare lo scarabeo nel buio

Riprendo e ripropongo le foto scattate col telefonino e l'articolo pubblicato in my blog un anno fa.
Un volo denso nella sera, sopra il ceppo di pioppo tagliato da poco, attira l’attenzione. Insetto grosso, insolito, non una falena, adesso si posa e si mostra: è un inconfondibile scarabeo rinoceronte!
Oryctes nasicornis
Da quando mi sono messo a fotografare insetti, è la prima volta che ne incontro uno e vorrei non lasciarmelo sfuggire.
Ho a disposizione solo il telefonino, che con il suo macro limitato può tuttavia andare bene con un soggetto di quelle dimensioni. Cerco anzi di non andare troppo vicino, per non mettere in crisi la messa a fuoco automatica in condizioni di luce scarsa, confidando nel buon obiettivo e nel flash morbido del glorioso Nokia N8 ultima serie (sistema operativo Symbian nella versione “Belle”, quella che funzionava, e soprattutto svenduto a prezzi stracciati!), che ai suoi tempi quando usci era il massimo in la fotografia, con i suoi 12 megapixel!
Le prime foto, con l’insetto a spasso ben visibile tra i cerchi del tronco tagliato, sono teoricamente le più semplici e ovviamente le sbaglio: è a fuoco tutto meno lui! Poi lo scarabeo scende nell’erba, nel buio, diretto verso qualche recesso del legno marcescente, e a questo punto non so se sia il caso di prenderlo e rimetterlo dov’era prima (e se non ci sta, e se mi scappa ancora più veloce, se spaventato vola via?), oppure puntare quasi a caso l’obiettivo sul percorso che intuisco e sperare che succeda qualcosa.
Non mi ricordo se avevo già osservato in azione questo dispositivo alla ricerca di un soggetto che praticamente non si vede. Però ora, schiacciando il pulsante di scatto, vedo lo schermo del telefonino per un attimo colorarsi di rosso e lo scarabeo sembra lì. Mi ricordo che con la vecchia videocamera Sony, la DCR-HC94, dotata di funzione video a raggi infrarossi, in modalità fotografica potevo scattare al buio con buone probabilità che le foto col flash venissero discretamente
Non sono stato fortunatissimo. Nell’unica immagine davvero nitida, si vede molto bene la corazza dello scarabeo, ma la testa è rimasta fuori dall’inquadratura!

pubblicato in myblog: 16 agosto 20014