Nei decenni passati, quando
vedevo per esempio gli insegnanti della scuola dell’infanzia affannarsi in
inutilissimi corsi di aggiornamento di “computer” basati quasi interamente sul Microsoft Office
(in effetti, è evidente a chiunque come per un bambino di 5 anni Excel sia una
competenza “di base”, mentre il disegno
e il video, anche oggi con la “NuovaECDL”, sono degli optional!) una cosa che dicevo loro era che c’è una sola vera competenza di base necessaria
per usare in modo attivo gli aggeggi digitali: sapere dove mettiamo i nostri archivi e poi saperli ritrovare!
Cioè, se invece di lasciare che
ogni mio testo venga salvato
“automaticamente” nella cartella di Word, mi faccio io delle belle cartelline per esempio
una per la sezione dei Puffi, l’altra per gli Scoiattoli, l’altra per le
Farfalle della mia scuola, lì dentro poi vado a mettere, con un ordine mentale
e operativo, per es. i testi con i testi, i disegni con i disegni, le voci con
le voci.
Non solo. Dato che le esigenze a
seconda dei casi possono essere diverse, posso anche raggruppare i dati per
progetto, invece che per sezione, per esempio facendo in modo di ritrovare in
una sola cartella tutti i dati che riguardano i lavoretti per il Natale. E, siccome
non ha molto senso ricopiare materialmente ogni volta gli stessi dati, imparo a
questo punto a usare i collegamenti.
Alla fine (più complicato a
dirsi che a farsi), mi ritrovo con un “armadio” ben ordinato in cui, con un po’
di pratica, le cose stanno in un loro posto preciso, ma possono essere raggruppate
e ritrovate anche da punti di vista diversi, potenzialmente infiniti, a seconda
di quello che mi serve, senza che questo mi scombini l’ordine di base.
Su questi dati ben ordinati poi, posso agire
con i diversi software, per variamente elaborarli e, a seconda sempre di
quello che mi serve (non di quello che altri mi vogliono fare imparare, perché
lo hanno deciso loro, o perché è di moda!), imparo a impaginare i testi, correggere
le fotografie, montare le voci e i
video, assemblare comunicazioni
multimediali, ecc. Comincio con cose semplici e, producendo anche piccole
cose nella mia attività con i bambini, ogni giorno divento un po’ più bravo.
Gli stessi dati poi, che stanno
ben ordinati nelle mie cartelle, se voglio, li posso poi copiare altrove e condividere con altri in vario modo:
chiavette USB, dischi ottici come CD e
DVD, email, siti web,
spazi in rete in quello che oggi si chiama “cloud”.
Questa – se ci liberiamo da
quell’approccio miope e corporativo con cui le varie caste professionali ed
economiche di fatto fanno di tutto per impedire che i mezzi digitali cambino
davvero il mondo – non ci vuol molto a capire che dovrebbe essere la formazione di base non solo per un
insegnante, ma per qualsiasi cittadino
della società dell’informazione digitale. E chiunque non abbia questo tipo di competenza, non solo è meno
capace di altri (il che non sarebbe un gran problema, tutti abbiamo sempre tanto
da imparare!), ma soprattutto è meno
libero. Frastornato dal vivere in mezzo a un’orgia continua di dati che non
ha idea di come iniziare a maneggiare, finisce
col delegare completamente a qualcun altro la gestione, in pratica, di
parti importanti della propria vita.
L’altro giorno, avevo scaricato un’immagine da una email sul mio tablet
Android e, giuro, non
sono riuscito più a trovarla. O meglio, il sistema a un certo punto me la
faceva anche vedere, ma non mi lasciava
capire in quale cartella in effetti era e mi impediva così, quell’immagine,
di prenderla per farne qualcos’altro da quello che il sistema stesso aveva previsto
che facessi.
Mi sono sentito, improvvisamente, meno libero!
Continua
disegni realizzati dai bambini di seconda della scuola primaria Arici, Brescia, anno scolastico 2001-2002, utilizzando il programma Flying Colors.
Nessun commento:
Posta un commento