Anna Bruno
ed io abbiamo fatto un video sulla Festa dell’Economia Solidale
del Lazio dello scorso aprile. Nella sua versione da 5 minuti (quello
completo ne dura una ventina) sta
partecipando a un festival
il cui esito verrà definito entro un paio di giorni dal voto on line.
Dopo essere finalmente riuscito, con estrema fatica, a
“votarmi”, mi sento di fare un paio di
osservazioni, rivolte in particolare agli organizzatori del festival, che
fanno parte di un social network etico.
Discorso
generale. Tutti sanno che in questi casi nessuno guarda davvero i
concorrenti, video o persone che siano, ma semplicemente si votano i parenti e gli amici. Il che ha poco a che vedere con l'idea di festival,
dove, almeno in teoria, dovrebbe esserci una giuria qualificata e imparziale,
che si guarda tutti i video, tiene conto con competenza di qualità, contenuti, tecnica e così via. Già
la democrazia che si esprime solo attraverso il voto (non sorretta cioè da una
solida partecipazione di base) crea non pochi problemi in politica, dove spesso
vince chi è più potente, più ricco, più famoso, dove le elezioni si possono
conquistare attraverso il bieco populismo o addirittura comprare. Ma se anche nei
concorsi culturali prende piede l’idea di affidarsi in modo generalizzato al “televoto”,
il rischio nel tempo può essere di un generale appiattimento verso il basso, di
una omologazione alla maggioranza di turno o di moda, che fa di ogni erba
culturale un fascio di “popolarità”. Vero è che anche i festival tradizionali
hanno i loro problemi e sono spesso pilotati, ma una cosa così, davvero serve?
Discorso tecnico. Lo abbiamo scoperto grazie al passaparola, perché nei diversi messaggi di errore che arrivano quando uno cerca di registrarsi al network, questo non mi sembra di averlo visto. Quando ti dicono che per registrarti devi scegliere un nome utente e una password, questi devono essere assolutamente nuovi, mai memorizzati sul computer.
Ora, tutti sanno che, di fronte
a decine e centinaia di richieste di
registrazione on line, per ogni pinzillacchera, per “facilitarci la vita”,
la maggior parte di noi tende a usare
più volte lo stesso nome utente e la stessa
password. E’ naturale, umano, statisticamente
molto frequente e – dove non la cosa
non riguardi cose importanti come i conti bancari e le carte di credito – ha
una sua logica, nel momento in cui ogni sito di informazioni, ogni forum
tematico ti chiede queste benedette registrazioni e alle fine spesso non ti
ricordi nemmeno a che cosa ti sei
registrato!
Detto questo, non mi era mai successo che una
qualsivoglia registrazione mi
venisse rifiutata perché il nome
utente era già presente nel computer. Eccesso di zelo, direi. Ma anche, se
capisco bene, una sbirciata dentro nel mio computer che soprattutto
per una organizzazione alternativa mi sembra fuori luogo. E anche questo, a che
cosa serve?
Dopo di che, se qualcuno vuole partecipare e votarci…. Il video qui
sopra si intitola “Raccontiamola Giusta”!
Nessun commento:
Posta un commento