Oggi le videocamere
amatoriali sono quasi scomparse dai negozi, perché la gente non le
usa più. I dilettanti evoluti e anche molti professionisti usano le
macchine
fotografiche reflex, mentre tutti gli altri fanno i video
con i telefonini, per lo più tenendoli verticali, in modo da non
correre il rischio di confondere le loro produzioni amatoriali con
quelle "vere"! Poi ci sono le action
cam, da montare sulla mountain bike, il casco della moto, la
prua della Bugatti d'epoca alla Mille Miglia, o da appendere a un
drone professionale. E i droni
economici e giocattolosi, se pur più sensibili ai colpi di vento,
già te li vendono con una leggera e discreta telecamerina, che per
pochi euro in più puoi direttamente controllare dallo smartphone o
dal tablet, che fanno da monitor e telecomando
insieme.
Tecnicamente, da quando le
memorie allo stato solido hanno sostituito nastri magnetici
e pellicole, la forma dell'aggeggio non è più legata al
supporto di memoria. Curiosamente però le macchine
fotografiche reflex continuano però ad essere esteriormente molto simili
alle loro antenate a 35mm, la qual cosa, rispetto alla
videocamere propriamente dette, quando si fa un video presenta lo
svantaggio, dal punto di vista dell'ergonomia e
della maneggevolezza, di
doverle tenere sempre con
due mani.
Per
chi lavora poi per
esempio nella
scuola e con i bambini, per
chi ha bisogno di frequenti inquadrature rasoterra, sopra la testa o
negli angoli, alla ricerca
di punti di vista particolari (che
per i
ragazzi sono
interessanti)
o di insetti
o ragni che non ci stanno a
mettersi proprio davanti
a noi in posa, avendo in mano un oggetto leggero che si
può impugnare saldamente
come si vuole,
una videocamera è senz'altro più versatile di una
reflex, permette di passare dal
panorama al super
macro senza cambiare obiettivo,
ha sempre un schermo
orientabile (disponibile sulle
reflex solo a un certo livello), ha
un microfono
incorporato di solito più
che soddisfacente, con
un rumore di fondo limitato (non
obbliga cioè all'uso
di un ulteriore microfono
esterno), si può dare con più tranquillità direttamente in mano ai ragazzi
e, particolare non da poco, costa molto
di meno.
Questo
ovviamente se non ci serve una qualità video
di livello superiore,
perché in quel caso il discorso si ribalta, dove sono le reflex a
costare meno delle videocamere professionali.
Data
la diffusione ormai capillare delle macchine per fare il video, per
qualsiasi "film" si realizzi per esempio in una scuola,
facilmente si possono utilizzare contemporaneamente molte
macchine diverse - come una
volta era possibile solo nelle produzioni importanti – mettendo
assieme videocamere, macchine fotografiche, telefonini e
altro.
Le
action cam sono
spettacolari, alcune piuttosto
convenienti dal punto di vista economico, ma hanno obiettivi super
grandangolari che non le
rendono indicate per riprese "normali".
I
telefonini ormai
possono fare di tutto, anche video in super alta definizione (K4),
ma date le dimensioni ridotte degli obiettivi, hanno limitazioni
nel macro e nello zoom.
Per
mettere poi
tutto insieme, anche programmi di montaggio
economici hanno ormai la funzione "multicam",
che permette di sincronizzare le riprese dei diversi dispositivi
(ovviamente, se i telefonini
sono tenuti verticali, ci sarà poi qualche problema di formato!)
Ieri,
per il laboratorio "I film in tasca", con i
ragazzi di Siena, ho portato
anche una videocamera vecchia
di 10 anni, di fascia media,
non HD, ma che tra le sue diverse funzioni consente
di realizzare riprese all'infrarosso.
Abbiamo girato alcune scene al buio,
ovviamente di genere horror,
e poi le abbiamo scaricate sul computer dalla cassetta mini
DV attraverso il cavo e
l'interfaccia video firewire(altra cosa ormai scomparsa e quasi dimenticata da più, in questi
tempi di obsolescenza ossessiva).
E
il risultato, mischiando queste riprese con quella della videocamera
HD, è stato decisamente interessante.