Di
questi tempi sono due i
progetti in cui sono impegnato, per cos¡ dire tangenti e
complementari, che vedono protagonisti i bambini come produttori
di informazione: Lo
Sguardo dei Bambini sul Mondo,
che sta partendo proprio
ora, con già
la collaborazione di
numerosi soggetti a
livello internazionale,
e Il Museo Virtuale dei Piccoli Animali,
che esiste da alcuni anni
come attività
su base più o meno volontaria, e che si vorrebbe presto pure
rilanciare questa
volta in
modo continuo e professionale.
In
comune, hanno l'utilizzo attivo della tecnologia,
in maniera diretta da parte dei bambini, oppure gestita da
adulti che si mettono direttamente al servizio dei bambini o che
collaborano fattivamente con loro, su un piano si potrebbe dire di
parità. Cioè tutti,
ognuno per la sua parte, imparano
e insegnano
qualcosa, e insieme si produce. I bambini
ci mettono in più la vitalità e la capacità di giocare con
entusiasmo e curiosità e gli adulti
l'esperienza e la perizia tecnica. Poi, dato che ci
divertiamo tutti molto
e i mezzi di oggi si possono
usare anche in modo molto istintivo,
può
succedere che qualche adulto a
volte sia più bravo a giocare dei bambini, e che dei bambini trovino
soluzioni tecniche, con la videocamera o il computer, a cui i loro
maestri adulti non avrebbero mai pensato.
L'informazione
che facciamo si basa soprattutto sullo strumento
video,
usando
attrezzi non
professionali
– li mettiamo nelle mani direttamente dei bambini, anche senza
istruzioni preliminari - che però consentono una qualità
decisamente
buona,
comparabile con quella di molte produzioni che si vedono al cinema,
in TV e
sul web.
E siccome le
suggestioni del
mercato
arrivano
spesso frenetiche e confuse, qui diremo alcune cose sulle macchine
che usiamo,
sperando di fornire informazioni utili a chi, accingendoci a
realizzare per esempio un audiovisivo scolastico, a volte si
accontenta di soluzioni improvvisate e di risultati mediocri,
ignorando che con un minimo di attenzione e cura anche
chi
è alle prime armi può realizzare produzioni più che dignitose,
in grado di essere proposte a un pubblico vero, oltre la consueta
benevolenza e pazienza di genitori, nonni e amici.
A
parte la
disponibilità pratica, i
gusti e le scelte individuali
e oltre l'adeguamento acritico ai luoghi comuni, ci sono alcuni
criteri che andrebbero tenuti presenti, per valutare
gli strumenti con cui effettuare
le riprese,
tenendo
presente che, da quando le memorie allo stato solido
hanno sostituito pellicole e nastri, le macchine per il video
possono ormai assumere qualsiasi
forma.
Qui
di seguito ci riferiamo a videocamere
tradizionali, fotocamere, smartphone e tablet.
Non prendiamo in considerazioni altri strumenti, che servono pure a
fare video, ma più particolari, come le web
cam
e le action
cam.
Ergonomia:
come
le macchine si tengono in mano. Una videocamera
“tradizionale” si impugna in modo saldo una
mano sola,
come si vuole, ha il display orientabile che consente un utilizzo a
livello del suolo o tenendola con il braccio sollevato in alto o
comunque anche
molto lontano dal corpo, e
ha l'attacco per essere posizionata su un treppiede.
Una macchina fotografica,
compatta o reflex, richiede l'uso delle due mani e se non ha il
display orientabile limita fortemente il campo di visione; sono
ottime con l'uso del treppiede.
Un telefonino
o
un tablet
vanno comunque
impugnati
con due mani (orizzontalmente,
per favore, dato i video vanno poi su uno schermo
TV!),
consentono scarse possibilità di movimento e più facilmente
rischiano di cadere. Se per i telefoni esistono semplici e economici
adattatori
per l'uso con un cavalletto o supporti (riprese mosse e tremolanti, anche se le
abbiamo fatte noi, sono sempre comunque molto fastidiose!), con
i tablet si
possono fare solo riprese a mano (e allora staccare
quando si incomincia a tremare troppo!)
Versatilità:
possibilità
di usare la stessa attrezzatura per fare cose diverse. Le
videocamere
montano
obiettivi
zoom ottici
molto spinti
(dello
zoom digitale, in
generale, meglio non fidarsi troppo!), possono
essere usate anche per scattare fotografie
e
consentono riprese dal grandangolo
macro
attaccato alla lente (molto utile per esempio se
inquadriamo
insetti) fino al super
teleobiettivo
(che però oltre certe focali andrebbe usato con un treppiede, pena
riprese invedibili con
effetto terremoto);
hanno
un
microfono incorporato di discreta qualità.
Lo stesso per
quanto riguarda l'obiettivo
le fotocamere
cosiddette “bridge”,
che
ormai tutte consentono video in hd e
che però sono
generalmente carenti
quanto
a cattura
del sonoro. Tra
le compatte,
che
pure ormai vanno bene anche per i video, solo
alcune
hanno
il super macro e
lo zoom ottico è meno spinto. Con
le fotocamere reflex,
per il macro e il super tele occorre cambiare l'obiettivo. I
telefonini
e i tablet
non hanno il super macro e lo zoom, solo digitale, se esiste è molto
limitato; discrete,
in diversi casi, sono le prestazioni sonore.
Qualità video. Non dipende dalla quantità di megapixel del sensore (per il video se ne usano molto meno che per le fotografie), ma dagli obiettivi e anche dal software che sovraintende all'acquisizione di immagini. Da questo punto di vista, le macchine fotografiche reflex non hanno rivali (se non alcune videocamere consumer di fascia alta, dotate a volte di tre sensori separati, uno per ogni colore primario, o di tipo professionale, e che comunque non reggono quanto a qualità degli obiettivi). Telefonini e tablet, in grado a volte anche di riprendere in 4K, sono dotati comunque di obiettivi molto piccoli, buoni per le riprese in piena luce, molto meno quando le condizioni di visibilità cominciano a farsi scarse (anche se in fotografia a volte il flash fa miracoli!)
Qualità audio. Per come sono progettate, le videocamere hanno sempre un discreto, a volte molto buono microfono incorporato zoom, stereo o addirittura 5 +1. Solo quelle di fascia alta hanno però l'attacco per un eventuale microfono esterno, che è considerato un accessorio praticamente indispensabile per le fotocamere reflex, i cui microfoni incorporati difficilmente sono al livello della qualità delle immagini. Scarsa di solito la qualità audio delle fotocamere compatte e bridge in particolare, disturbate dal rumore dello zoom motorizzato che, in ambienti silenziosi, facilmente emerge in modo fastidioso, mentre telefonini e tablet non hanno di questi problemi e, se dotati di microfoni e software di qualità, restituiscono un sonoro stereo più che discreto.
continua...
Nessun commento:
Posta un commento